Ogni suo libro è originale (vi segnalo Confidenza, da cui hanno tratto un recentissimo film, e Lacci, anch'esso noto al pubblico cinefilo). Si vocifera che abbia a che vedere anche con la misteriosa Elena Ferrante, autrice dei numerosi episodi de L'amica geniale. Scrittore e sceneggiatore di qualità, nei due libri che segnalo c'è tanto della sua infanzia e della sua famiglia d'origine.
FARE SCENE di DOMENICO STARNONE (Einaudi, 2023, pp. 194, €12,50)
Domenico Starnone, propone il suo libro Fare Scene, ristrutturato secondo il principio classico di un vero film, contemplando il primo tempo, un intervallo e il secondo tempo.
Nel Primo tempo racconta la sua fanciullezza, una famiglia numerosa in una casa piccolissima, in cui abitava con i suoi genitori, la nonna materna e quattro fratelli. La passione comune era il cinema e quando il papà chiedeva alla nonna di portare i ragazzi al primo spettacolo, il film si rivedeva anche due o tre volte.
Nell’Intervallo c’è un momento di riflessione dello scrittore sulle eccessive comodità della vita di oggi, che creano spaesamento, mentre nella sua infanzia, non possedendo nulla, il cinema era un amore unico.
Nel Secondo tempo, Starnone racconta la sua esperienza di sceneggiatore e scrittore, senza privarci di considerazioni ed episodi divertenti.
Con una nota malinconica afferma che “lo stupore dell’infanzia davanti allo schermo è passato, oggi si rischia di essere la rotella di un ingranaggio, minacciato, come tutto, dalla parola fine” .
IL VECCHIO AL MARE di DOMENICO STARNONE (Einaudi, 2024, pp. 122, € 17,00)
Poco tempo prima dell’uscita di quest’ultimo libro di Domenico Starnone, ho letto Fare scene, in cui l’autore racconta l’infanzia vissuta con la sua famiglia in due camere. Erano cinque fratelli, con i genitori e la nonna: il papà, artista mancato e obbligato a fare il ferroviere per mantenere la sua famiglia e la mamma che faceva la sarta e cuciva in un piccolo spazio in cucina, vicino al calore della stufa. Erano descrizioni malinconiche ma dense di tenerezza, e da quella esperienza è nata la sua passione per la scrittura e per il cinema. Oggi, Domenico Starnone è un ottantenne che ripropone nei suoi libri quei ricordi, sempre con la stessa tenerezza.
Nicola, protagonista de Il vecchio al mare, sembra il suo gemello. Prende in affitto una piccola casa al mare e attraverso incontri e conoscenze occasionali, in particolare Lu, la giovane commessa di una boutique, ritorna alla svagata felicità dei suoi ricordi giovanili. Riappare la vena artistica del padre, il profumo delle stoffe che lavorava la mamma, Rosa, e, chiudendo gli occhi, rivive quella fanciullezza lontana. L’ombra della mamma, morta troppo giovane, è sempre presente nella storia, con la scia di nomi e aggettivi strani: ‘taffettà, sciffòn di seta bianca, sciantung di seta bordò, il mordorè, l’organza’.
“La giornata è altalenante, un’ora mi sento triste, l’altra allegro, un’ora sono sfiduciato, l’altra fiducioso. Vorrei guardare Lu mentre si allontana, in verde a fiorellini gialli…”.
Gli abiti della boutique di Evelina, dove lavora Lu, frusciano e profumano di stoffa nuova e Nicola si lascia coinvolgere dalla giovinezza lontana e dal curioso presente, che lo spinge ad acquistare un Kayak - alla sua età - immaginando di andare a caccia di piovre giganti insieme al figlio di Lu, che lo teme e ne viene attirato in questo divagare fantasioso.
E sarà proprio il suo divagare che gli farà vedere un futuro inaspettato, come un’improvvisa tromba d’aria calata dal cielo, che travolgerà i suoi pensieri e i suoi anni.