LEO GULLOTTA - LA SERIETA' DEL COMICO con Andrea Ciaffaroni (Sagoma Editore, 2022, pp. 240, € 20,00)
“Dietro un comico c’è sempre una persona seria!”
Questo conferma Andrea Ciaffaroni, già biografo di Peter Sellers e di Nino Manfredi, nella sua lunga intervista a Leo Gullotta, lo straordinario uomo e artista che si è imposto lentamente, e con passione, nel nostro teatro Italiano.
Il libro traccia il profilo di una persona per bene che ha perseguito, con fatica ma costanza, la sua grande aspirazione: la recitazione. Voce di doppiaggio formidabile, capace di modificarsi e penetrare i personaggi, una vita a contatto con i migliori registi televisivi e cinematografici. Ancora oggi, dal palco dei teatri, rapisce la platea con i suoi monologhi.
Ha attraversato dal dopoguerra la storia dell’Italia e della Sicilia in particolare e nel suo ultimo spettacolo, Minnazza, non dimentica di ricordare Pippo Fava, ucciso dalla mafia nel 1984 e i giudici Falcone e Borsellino.
Il libro di Ciaffaroni è una piacevole chiacchierata con Leo Gullotta, con il ricordo di attori e registi straordinari e un reportage fotografico, a tratti commovente.
SONO MANCATO ALL’AFFETTO DEI MIEI CARI di Andrea Vitali (Einaudi, 2022, pp. 167, € 16,00)
Un padre di famiglia, di cui non si conosce il nome per tutto il romanzo, vive la sua piccola e sacra vita all’interno della sua ferramenta tra il profumo ferruginoso di chiodi e viti. È un uomo che non chiede di più, ma con una moglie e tre figli da mantenere, ai quali rivolge le sue attenzioni provvedendo alla loro sussistenza e questo, secondo lui, sarebbe dovuto bastare. Segue, quanto basta, la crescita dei figli, rispondendo alle loro richieste con poca attenzione: la figlia Alice, che non fa studiare tanto si dovrà sposare (anche se poi si rivelerà un matrimonio infelice), il figlio Alberto che non vuole studiare e lo piazza in ferramenta da cui scapperà per lidi migliori, e poi l’Ercolino che mangia e studia per sé e i suoi fratelli e siccome non si vede e non si sente va bene così.
Un patriarca vecchio stile e che non vuole scocciature oltre la sua ferramenta, che dà da mangiare a tutti ed è il suo beato rifugio. La vita però, non è una stagnante ferramenta e quando il protagonista se ne rende conto, è troppo tardi.
Andrea Vitali, amaro e ironico, mostra il quadro di una tipica famiglia degli anni 70, proponendo un modo di scrivere fitto e ansiogeno, in cui non c’è spazio, per il protagonista, di fermarsi a riflettere. Gli stessi dialoghi tra i personaggi sono serrati e si intuiscono, nella lettura, dalla prima lettera maiuscola del dialogo in questione. Non ci sono capitoli e si legge tutto d’un fiato, stabilendo, nel lettore medesimo, uno stato d’ansia, molto ben riuscito, partecipativo alla storia.
Una vera abilità quella di Andrea Vitali, che quando scrive fa immedesimare visceralmente il lettore nella dinamica della vicenda che propone.
Un consiglio: sforzatevi di interromperne la lettura con un paziente segnalibro, perché se lo iniziate a leggere la sera, rischiate di passare la notte in bianco per terminarlo!
RASCEL, PROTAGONISTA DEL NOVECENTO di Elisabetta Castiglioni (Iacobellieditore, 2022, ppl.400, € 19,80)
“Comicità è sinonimo di marginalità”, definizione ancora attuale quando si dice che i nostri artisti comici ci fanno tanto ridere… ma spesso non si considera che un ingrediente fondamentale per far ridere è la satira, che richiede un’apertura mentale non indifferente.
Elisabetta Castiglioni, da sempre dedita allo studio del teatro e dello spettacolo, ha scritto un importante saggio sulla figura di Renato Rascel, protagonista dello spettacolo del novecento, “un personaggio che bisogna seguire, conoscere e capire anche nei suoi discorsi senza senso.”. Il suo libro è un percorso approfondito dello storico Piccoletto come improvvisatore, compositore, ballerino, cantante e autore, capace di rivelarsi anche attore drammatico di alto livello.
Nell’epoca fascista le storie irrazionali e surreali facevano sorridere ma la censura dell’epoca, non capendo quanto i testi di Rascel fossero allusivi, ne scartava a priori l’originalità, non essendo in grado di trattarlo diversamente.
Sarà l’incontro con Garinei e Giovannini - che nel dopoguerra tornano in scena con lavori comici – a realizzare un grande cambiamento, perché lasceranno a Rascel un margine di libertà assoluta, dimostrando un profondo rispetto per le sue qualità attoriali.
Nel cinema lavorerà con Peppino De Filippo, ma sarà con Eduardo a mantenere intimi contatti, poiché Eduardo credeva “nell’attore e nel suo volto, lasciando trasparire innocenza, ambiguità, insicurezza, pietismo e un umorismo velato.”.
Il libro della Castiglioni ricopre l’intero percorso artistico di Renato Rascel arricchendolo anche con storie personali, locandine e fotografie, che la moglie Giuditta Saltarini, fiera custode, ne ha concesso la consultazione.
Graziosa e in stile perfetto con il libro è la locandina finale “Qui finisce il libro”, in cui, la casa editrice Iacobelli, che ne ha curato la pubblicazione, presenta tutti i collaboratori che hanno partecipato al libro, come una locandina teatrale.