Ultimi giorni di Carnevale, ma quanto vale questo Carnevale? Dalle tradizioni popolari ai giorni nostri, quanto si è modificata questa festa allegra e ballerina, che si librava tra il sacro e il profano, come in un grande emporio colorato?
Arlecchino, servitore di due padroni, continua a far sorridere sul palcoscenico di Carlo Goldoni al fianco di Colombina, vanitosa e civettuola cameriera, mentre Pulcinella, sostenuto dal calore napoletano, è un intramontabile personaggio della nostra quotidianità.
E Brighella? Pantalone? Meneghino? Gianduia? Quanti bambini chiedono oggi di mascherarsi da Stenterello o da Dottor Balanzone?
Le origini del Carnevale sono lontanissime, probabilmente legate a testimonianze religiose, ma è soprattutto nel mondo romano, dove si svolgevano feste in onore degli dei, si possono ritrovare le prime manifestazioni carnascialesche; infatti, nell'antica Roma i festeggiamenti in onore di Bacco, le note Baccanali, si svolgevano lungo le strade della città e prevedevano già l'uso di maschere, tra fiumi di vino e manifestazioni danzanti.
Uno dei giochi romani, che si svolgeva in un ceto sociale diverso dalla comune plebe, era Colombina, detto anche Madama Pollarola.
Le partecipanti si disponevano in schiera e per sorteggio veniva nominata la Colombina di turno. Si formava, allora, un girotondo intorno alla sorteggiata e in coro si cantava questa celebre canzoncina:
Colombina, la mezza schiera
porta porta la primavera
la più bella che ci sia
me la voglio portare via
Mentre le compagne giravano e cantavano, la Colombina, al centro del cerchio, sceglieva una nuova Colombina e la invitava a ballare. Le altre partecipanti a questo punto si fermavano e battendo le mani ritmicamente, cantavano la strofa successiva.
Ecco qui che l’ho trovata
tutta bella incipriata
con le scarpe di cioccolata
colombina vuol ballar.
Colombina cedeva il suo scettro e la bambina prescelta diveniva a sua volta la nuova colombina. E il gioco ricominciava.
Osservate la bellezza dei dettagli dell'immagine carnascialesca a Piazza Barberini di Bartolomeo Pinelli.
Storie e giochi di strada, leggende e tradizioni, racconti d’osteria e memorie straordinarie si possono ritrovare nel libro di Giorgio Roberti, della Newton Compton Editori, dal titolo “I giochi a Roma, di strada e d’osteria”.