Anche se i tempi che abbiamo vissuto con il lockdown hanno creato disagio, dichiarare la scuola un manicomio sembrerebbe eccessivo. Certamente sono emerse incompetenze e linguaggi sbagliati, ma più di tutto è venuta alla luce la necessità di rivedere l’elefantiaca macchina scolastica, che fatica a reggersi in piedi e che necessita di doverose riforme.
Il saggio di Marilena Rea, dal titolo “La scuola è un manicomio, prof!” affronta proprio questo. Attraverso un dialogo tra lei e una studentessa di oggi, Gianna Gianna, cerca di risollevare le sorti scolastiche a favore non solo della cultura, ma anche di un modello di vita, un modello inclusivo e autorevole in grado di curare non solo la mente ma anche il corpo.
L’autrice sottolinea che il mondo della scuola è abituato a considerare metà corpo degli studenti, quello che si vede alla seduta al banco in su, ma “attraverso l’intero corpo s’impara e si cresce, si coltiva la memoria della vita, delle relazioni e si trasmettono valori.”.
“La natura - precisa la Rea - prevede tutte le possibili varianti dell’eccentricità e dell’imperfezione. Noi nasciamo natura e siamo tutti una variante di una stessa biologia. Ma serve essere educati a riconoscerla”, e non è certo l’inadeguato voto in condotta, marchio dell’imperfezione, a dare ad uno studente gli strumenti per percepire se stesso e la sua vita.
L’autrice fa frutto della sua competenza e del dialogo con i suoi allievi di liceo, proponendo nel suo saggio idee innovative e importanti. Oggi il sapere ha perso la sua esclusività, perché su internet si trovano tutte le informazioni che si vogliono; per questo motivo il ruolo dell’insegnante è fondamentale per contribuire alla realizzazione dell’”uomo totale”, non solo puntando ad un’eccellenza scolastica ma anche valorizzando la ricchezza personale e il talento di ogni studente.
La scuola è un manicomio, prof!
Parola di Gianna Gianna
Marilena Rea
Queen Kristianka Edizioni
Maggio 2021
pp. 95
€ 12,00