Stanno riaprendo i teatri e abbiamo finalmente la possibilità di rivedere attori cimentarsi in nuovi spettacoli. Ne avevamo veramente bisogno… e Leo Gullotta, dotato attore catanese, presenta in un monologo straordinario le pagine più belle ed emozionanti della letteratura siciliana, attualizzando i racconti ai giorni nostri.
Un excursus affascinante, partendo da una piccola statua di donna opulente con grandi seni (le minne in siciliano, da cui il titolo dello spettacolo Minnazza), simbolo materno della Madre Terra, che ci riporta alle nostre origini e alla lontana storia della Sicilia, paese colonizzato da chiunque che non riesce ad uscire dai propri limiti e confini.
Il monologo di Gullotta parte dal mito di Colapesce, che vince sull’arroganza di un Re, e prosegue con la poesia di Ignazio Buttitta, e i numerosi grandissimi scrittori, come Tomasi di Lampedusa, Pirandello, Sciascia, Camilleri, che con coraggio hanno sempre difeso le loro idee tra il sorriso e la denuncia civile.
Tra le pagine di letteratura scelte per lo spettacolo, affiorano teneri ricordi d’infanzia di Gullotta, tra cui la conoscenza di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, quando improvvisavano nelle piazze di Catania le loro scenette ironiche e divertenti.
Leo Gullotta, figlio del teatro, ha attraversato dal dopoguerra la storia dell’Italia e della Sicilia in particolare e nel suo spettacolo non dimentica di ricordare Pippo Fava, giornalista e drammaturgo ucciso dalla mafia nel 1984 e i giudici Falcone e Borsellino.
Lo spettacolo in giro per l'Italia, ma non avrete difficoltà a rintracciarlo nella vostra città cercandolo in rete.