Ricordate L' Arminuta di Donatella Di Pietrantonio, la storia di una ragazzina che viene restituita alla sua famiglia abruzzese di origine a causa della malattia della mamma adottiva? La ragazza si ritrova controvoglia in una famiglia rozza e contadina, come una radice espiantata che forzatamente viene rimessa in una terra che non sente sua.
In “Borgo Sud” l’arminuta (cioè, la ragazza restituita) è una donna fatta, con la sua carriera universitaria e un marito. Sembrerebbe tutto a posto, ma un giorno bussa alla sua porta la sorella Adriana con un bambino piccolo, l’unica sorella che ha, cresciuta in quella famiglia rozza e ignorante. Il richiamo tra loro è forte e la narratrice sente di doverla aiutare. Tornerà per un lungo periodo nel suo paese d’origine e ritroverà quelle genti così distanti dalla sua vita, ma visceralmente legate a lei.
La storia ripercorre le difficoltà di vita e le incomprensioni familiari che hanno segnato dolorosamente Adriana, fino a subire la maledizione della mamma, quando Adriana alza le mani su di lei; anche la narratrice è costretta ad affrontare la separazione dal marito che scopre essere omosessuale. Ci si ritrova a chiedersi improvvisamente “a che punto sono?” e le brusche frenate che coinvolgono le due donne servono anche a modificare la domanda in “come faccio ad andare avanti?”.
Borgo Sud, vicino Pescara, è la comunità in cui viene accolta Adriana con il suo bambino, un cerchio marinaro, luogo del suo compagno Rafael. Il borgo le è vicino e l’aiuta, soprattutto quando finisce in ospedale per la violenza di Rafael, ma sarà sempre la sorella a preparare una strada di pace per lei.
Il libro non riporta gli episodi cronologicamente, perché la vita stessa delle sorelle ha un fare discontinuo per entrambe, con difficoltà che deviano le loro strade continuamente. Così la lettura accelera la tensione emotiva e ci si sente più partecipi della narrazione di questo romanzo intimo e intenso.
Borgo Sud
Donatella Di Pietrantonio
Einaudi
Novembre 2020
pp. 160
€ 18,00