L’ultimo libro di Lorenzo Marone, “La donna degli alberi”, è una incredibile sorpresa. Scritto al femminile, con spirito ed emozioni femminili, narra la storia di una pausa di vita della protagonista, che si allontana dalla quotidianità cittadina per un anno circa, ritrovandosi sola in un piccolo paese di montagna in cui aveva trascorso molto tempo della sua infanzia insieme ai genitori.
La sua solitudine, a stretto contatto della natura e dei ricordi, le farà ritrovare se stessa, attraversando inquietudini e malinconie, ma anche scoprendo una sua individualità insospettabile.
Personaggi, animali e nomi comuni sono scritti in maiuscolo, perché non è importante che abbiano un nome proprio: il Monte, la Guaritrice, il Cane, la Volpe, il Gufo, lo Straniero. Con quest’ultimo avvia una breve d’amore che sarà il nucleo determinante della storia.
La scoperta della generosità disinteressata delle persone del luogo e la conoscenza spontanea dei panorami che circondano la baita in cui vive, apriranno un varco nella sensibilità della protagonista che si sentirà finalmente parte di questa terra.
Le descrizioni paesaggistiche sono incantevoli e il dialogo intrapreso con i luoghi e gli abitanti infondono serenità e coraggio.
“Il legno mi è così caro che mi sembra di avvertire una carezza calda sulla pianta [ndr: dei piedi]. Il fuoco mi accende il viso, e il vino robusto fa il resto. Il torpore si prende quel poco di resistenza in me.”.
Occorre tempo e bisogna abbandonarsi con fiducia nel tempo, per entrare nell’atmosfera del libro, ma il regalo che se ne avrà in cambio è prezioso.
“I fiori non si fanno distrarre, non cercano compassione, desiderano solo portare bellezza, spargere il seme e il profumo nell’aria, e aspettano pazienti la brezza che li aiuti. Spiegano al mondo l’irresistibile poesia dell’inutile.”.
L’autore dedica questo libro alle donne della sua vita, che lo hanno reso un uomo migliore.
Lorenzo Marone
La donna degli alberi
Feltrinelli
Ottobre 2020
pp. 219
€ 16,00
