Nel 1946, subito dopo la guerra, il partito comunista di allora prese un’iniziativa lodevole in accordo con le famiglie dell’Emilia Romagna disponibili all’affido: tanti bambini della Campania, che morivano letteralmente di fame, furono affidati a famiglie accoglienti per avere cibo, un’istruzione o un mestiere per il loro futuro.
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